Le principali avversità della vite: la Tignola

Le principali avversita’ della vite : Tignola della vite
Sintomi
Questi insetti durante le fasi larvali, possono creare danni importanti ai grappoli (larve di seconda generazione e di terza, limitatamente alla Lobesia botrana); molto raramente si verificano situazioni di reale pericolo a livello degli organi fiorali (larve di prima generazione), che possono manifestare i segnali della loro presenza di filamenti sericei riunendo in glomeruli i bottoni fiorali.
Ciclo biologico
L’inizio del primo volo degli adulti, che rappresentano la fine dell’ultima generazione dell’anno precedente, ha luogo di norma, a partire dalla fine di aprile e raggiunge il suo apice quando la vite è in fioritura. Nelle successive generazioni, che si sviluppano da luglio a settembre, le larve perforano la buccia degli acini, che svuotano, passando poi da un acino all’altro all’interno del grappolo.
I danni sugli acini possono in seguito favorire lo sviluppo della Botrite.
Lotta
Interventi indiretti
Le razionali pratiche agronomiche di potatura verde della vite sono da incoraggiare al fine di sfavorire le condizioni microclimatiche ottimali per gli insetti.
Interventi diretti
Recentemente la messa a punto delle tecniche di monitoraggio di questi patogeni con l’ausilio di trappole a ferormoni ha consentito di posizionare in modo preciso ed efficace gli eventuali interventi diretti con i fitofarmaci biologici.
A completamento del monitoraggio risulta indispensabile il sopralluogo in campo per verificare l’effettiva ovideposizione delle tignole, al fine di stabilire i livelli di criticità e di possibile danno. In tal modo si valuta la possibilità di intervenire sulla generazione originantesi dalle ovature osservate.
Pertanto, al fine di effettuare un trattamento chimico, non è sufficiente la semplice conta degli adulti catturati tramite le suddette trappole, ma è necessaria la presenza di un effettivo livello di ovideposizione.
Altri prodotti sono eventualmente applicabili al controllo delle tignole, ma sono, allo stato attuale, caratterizzati da maggiore impatto ambientale (rotenone) o da minore efficacia (saponi molli e silicati).
Anche le altre tecniche di difesa riconducibili, ad esempio, la confusione sessuale con feromoni o l’uso di parassitoidi possono trovare spazio nel controllo di questi insetti, anche se i risultati non sono stati sempre apprezzabili.
Suggerimenti
Il piretro va preferibilmente somministrato nelle ore serali, da solo o con coadiuvanti (oli vegetali, oli di resine di conifere), in veicolo acquoso a pH sub-acido.
Il Bacillus thuringiensis va preferibilmente somministrato nelle ore serali, da solo o con un’aggiunta di melasso/zucchero (500 gr/hl), in veicolo acquoso a pH sub-acido data la scalarità nella comparsa delle larve della generazione successiva e la bassa persistenza dei prodotti utilizzabili, viene consigliato di ripetere a distanza di almeno 7/8 giorni almeno un secondo trattamento con le stesse modalità definite.