La concimazione verde (sovescio) : le fasi di lavorazione

La concimazione verde (sovescio)
Nell’agricoltura moderna, il sovescio è certamente una tecnica raccomandata. Se non deve essere trascurata nell’agricoltura convenzionale, è quanto mai indispensabile nell’agricoltura biologica non solo per gli innumerevoli vantaggi che offre ma anche perché, essendo una risorsa dell’azienda, aiuta a rendere l’azienda più indipendente.
Anche se la concimazione verde è una tecnica semplice, per ottenere buoni risultati è necessario seguire attentamente ogni punto, dalla selezione della coltura di copertura alla deposizione della biomassa nel suolo.
Scelta della coltura di copertura più adatta
Il principio guida per selezionare le specie da utilizzare per il sovescio è di ottenere una veloce copertura del suolo e di produrre il massimo quantitativo di biomassa nel periodo di tempo disponibile (quello che intercorre tra la semina del sovescio e l’impianto della coltura che ne beneficerà).
Inoltre è necessario valutare attentamente il tasso di crescita e la lunghezza del periodo vegetativo delle differenti specie di colture di copertura, in modo che le piante abbiano il tempo sufficiente per adeguare lo sviluppo delle loro parti aeree e dell’apparato radicale.
Certamente, la scelta delle specie dipende dall’obiettivo finale.
Le leguminose possono rimpiazzare totalmente i fertilizzanti a base di azoto. Per esempio, la veccia può sostituire più di 150 unità di azoto per ettaro.
Le crucifere hanno una gran capacità di assimilare i minerali fosfati più insolubili. Inoltre, incorporando la colza o l’erba falcona è possibile produrre quantità significative di fosforo disponibili per le colture successive.
Le graminacee hanno una struttura forte, una azione di soppressione delle infestanti e possono assorbire l’azoto solubile. Certamente, quando si selezionano le specie, è anche necessario tenere in considerazione le caratteristiche del suolo e le condizioni climatiche dell’azienda. La selezione delle specie botaniche deve inoltre permettere una diversificazione delle colture di copertura durante la rotazione.
Il coltivatore deve evitare di far crescere solo le leguminose, o seminare ripetutamente le crucifere sulla stessa particella, se vuole limitare gli attacchi dei parassiti ospitati da queste famiglie. Per prevenire tali problemi l’agricoltore deve utilizzare un misto di colture di copertura che a volte può offrire benefici agronomici che superano la coltura stessa. Un esempio tipico è la semina di un misto di veccia e avena:la pianta graminacea cresce più velocemente, spinge le sue radici in profondità nel terreno, offre alla veccia protezione per il freddo dell’inverno e provvede a supportare la sua crescita. Da parte sua, la veccia fissa l’azoto atmosferico e, crescendo l’avena, assicura la copertura del suolo durante i mesi primaverili.
Preparazione del suolo
Dopo le dovute considerazioni sui tempi, le caratteristiche del suolo ed i mezzi disponibili, una lavorazione profonda del suolo sembra essere il lavoro più adatto per stabilire una coltura di copertura.
L’effetto della azione meccanica delle radici è strettamente legato allo sviluppo dell’apparato radicale stesso, e tale sviluppo implica tutti gli altri effetti benefici. In ogni caso, la lavorazione profonda che precede la semina di una coltura di copertura è anche giustificata dal fatto che, quando si lavora il concime verde nel suolo, solo i primi 15-20 cm di suolo sono interessati.
Fertilizzazione
Generalmente prevale l’abitudine di non fertilizzare il sovescio. In ogni caso, questo atteggiamento non è sempre corretto. In agricoltura biologica, il piano di fertilizzazione non è solo mirato alle esigenze della coltura specifica, ma allo scopo più ampio di un equilibrio umico calcolato in relazione all’intera rotazione. In questo modo l’uso dei condizionatori del suolo può essere largamente giustificato. Inoltre, non tutte le specie di colture da copertura sono in grado di fissare l’azoto; se la coltura che generalmente segue è una coltura da reddito con un piano di rotazione, investire in una buon sovescio significa investire nella coltura da reddito che segue.
Una precoce applicazione dei fertilizzanti è anche giustificata dal fatto che nel periodo in cui la coltura di copertura è seminata, non solo c’è molto più tempo del normale per sistemare la distribuzione, ma è possibile incorporare il fertilizzante con più attenzione e ad una maggiore profondità rispetto a quanto viene generalmente fatto dalla biomassa.
Ottimizzazione del tempo di assorbimento della biomassa
Il momento migliore per far assorbire la biomassa nel suolo è quando la coltura di copertura è nello stadio di pre-fioritura. In quel momento le piante sono pienamente cresciute e la percentuale di fibre nei loro tessuti inizia a crescere, così cresce anche il rapporto C/N, insieme al trasferimento dei nutrienti. Inoltre, una ritardata incorporazione del concime verde favorisce la ricrescita spontanea delle colture.
. Tecniche di incorporazione
La tecnica per incorporare la biomassa nel suolo è di primaria importanza per un buon risultato agronomico. La massa vegetale non deve marcire, ma decomporsi in contatto con l’aria. Un concime verde fresco incorporato troppo profondamente in un suolo compatto o povero di drenaggio può causare la fermentazione anaerobica estremamente dannosa per le colture seguenti. E’ inoltre preferibile tagliuzzare prima il concime verde, per favorire un veloce essiccamento all’aria, e dopo un paio di giorni incorporare superficialmente la massa sottostante.
Gli strumenti che devono essere apportati per incorporare il concime verde al suolo includono: aratro rotativo ad asse orizzontale, erpice a dischi, dissodatore, sarchio, sfibratore, scavatrice, vari tipi di zappatrici.
Prima di preparare la semina o il terreno per trapiantare le colture successive, devono passare almeno 15-20 giorni per permettere alla massa di decomporsi.
Vedi anche: Le funzioni della concimazione verde