Le caratteristiche peculiari dell’Agricoltura sociale

  

Agricoltura sociale

Le caratteristiche peculiari

Le fattorie sociali, così vengono definite le realtà che svolgono progetti di agricoltura sociale (AS), dimostrano come l’agricoltura sia capace di accogliere le fasce più deboli della popolazione, trasformando lo svantaggio o la disabilità in una diversa abilità nello svolgere funzioni lavorative. Le esperienze sul campo, insegnano come la partecipazione alle attività agricole riesca a migliorare la qualità della vita di queste persone.

In Italia l’AS si presenta sotto una veste multiforme. Le esperienze più numerose riguardano le cooperative sociali di tipo B, inferiori per numerosità sono le aziende e le cooperative agricole.

Il tentativo di descrivere ed individuare le caratteristiche peculiari delle fattorie sociali in Italia non risulta essere  compito semplice. Il prof. Saverio Senni  dell’Università della Tuscia Dipartimento di Economia Agraria e dell’Ambiente Rurale ha individuato alcuni tratti comuni che caratterizzano esperienze agricole  con finalità sociale, in particolare verso soggetti svantaggiati.

1) Un primo aspetto è la diversificazione produttiva, che nasce dalla necessità di diversificare le attività produttive in funzione del servizio sociale che si vuole perseguire.
Un ordinamento produttivo diversificato aumenta il ventaglio di mansioni produttive e di conseguenza accresce le possibilità di includere persone con abilità limitate, o con particolari esigenze derivanti dal ridotto grado di autonomia.
Molto spesso una fattoria sociale conduce sia attività di coltivazione che di allevamento; non di rado vengono realizzati cicli produttivi in ambienti protetti, quali le serre. Tali ambienti consentono di condurre attività produttive anche nelle stagioni (o in giornate) meno adatte al lavoro nei campi, dando così una continuità all’attività lavorativa, particolarmente importante per alcuni soggetti svantaggiati. La serra, inoltre, rappresenta un microambiente particolare, nel quale il rapporto uomo-pianta è particolarmente ravvicinato, quasi intimo, che consente di  percepire da vicino i risultati delle proprie cure verso le piante coltivate.

La diversificazione viene anche perseguita integrando le attività agricole in senso stretto, coltivazione o allevamento, con altre attività a queste connesse; tra queste le principali sono l’ospitalità agrituristica, l’attività didattiche rivolte alle scuole, la vendita dei prodotti aziendali e non.
Almeno una di queste attività è presente in molte imprese agricole a natura sociale e l’importanza della loro presenza risiede anche nel determinare apertura dell’impresa verso il mondo esterno.

2) Un secondo aspetto è l’attenzione verso l’ambiente, espressione di una naturale convergenza tra il perseguimento di finalità sociali e la responsabilità verso la collettività.
Gran parte delle esperienze di agricoltura sociale è caratterizzata dalla scelta di conduzione delle attività produttive secondo il metodo biologico, modello che evita la presenza e la manipolazione di prodotti in qualche misura “tossici”, in un contesto nel quale sono coinvolti soggetti che possono presentare forme anche gravi di svantaggio. Tale scelta incrementa il livello qualitativo dei prodotti, caratterizzati dal rispetto per l’ambiente.

3) Un terzo aspetto consiste nella manualità nella conduzione delle attività produttive.
La flessibilità che caratterizza il modello produttivo della fattoria sociale consente di gestire un’offerta di lavoro che spesso è superiore alla domanda privilegiando la scelta di colture e di allevamenti a più elevato fabbisogno di manodopera.
Tra le colture le principali sono quelle ortive, quelle florovivaistiche, le piante aromatiche, i piccoli frutti, ma anche viticoltura e olivicoltura per le quali la principale operazione colturale, la raccolta, presenta un’elevata richiesta di manodopera.
Tra gli allevamenti si trovano prevalentemente quelli inerenti a piccole specie, come conigli, galline ovaiole, animali da cortile in genere, ma anche l’allevamento equino ed asinino, per le specifiche capacità di queste specie di relazionarsi con l’uomo.

4) Un quarto aspetto è l’organizzazione produttiva “aperta” delle fattorie sociali- Di fondamentale importanza per un progetto di carattere agricolo con finalità sociali è senza dubbio la sua apertura verso l’ambiente esterno,  la popolazione locale, le organizzazioni e istituzioni presenti. Un’autentica inclusione di soggetti ad elevato rischio di marginalizzazione sociale non può infatti prescindere da un loro coinvolgimento in progetti fortemente radicati nel territorio.
L’AS deve poter offrire ulteriori servizi oltre quelli esclusivamente indirizzati verso soggetti svantaggiati. Tra le numerose possibilità le principali sono:

– l’apertura di un punto vendita dei propri prodotti o di altri produttori locali
– la realizzazione di percorsi didattici per le visite di scolaresche e di famiglie
– la presenza di punti ristoro in azienda o di ospitalità di tipo agrituristico.

5) Un ultimo aspetto può essere individuato nella chiusura del ciclo produttivo, caratteristica peculiare delle fattorie sociali che consente che i beni prodotti vengono solitamente destinati, in forma di vendita o in altra forma, ai consumatori finali.
Il ciclo produttivo, dunque si chiude nella azienda stessa, a volte anche a seguito di attività di trasformazione.
La produzione di un bene agricolo finito assume un significato rilevante per tutti i soggetti che vi hanno partecipato, in particolare per quelli svantaggiati, sia che il prodotto finale venga venduto, sia che venga destinato all’autoconsumo all’interno della fattoria.
Di fondamentale importanza è la percezione dell’utilità nel processo produttivo, in particolare nella produzione di alimenti pronti per il consumo, dei quale si percepisce con immediatezza l’importanza e l’utilità.
La produzione di beni alimentari finali, inoltre, avvicina l’esperienza di AS ai consumatori, e quindi ai cittadini, o portandoli direttamente in azienda qualora sia presente il punto vendita aziendale o in altri luoghi di vendita situati in luoghi più strategici, qualora il luogo dove si trova la fattoria sociale non è adeguata in tal senso.

Per conoscere le aziende agricole bio-sociali della Lombardia consulta il blog: I prodotti bio-sociali della Lombardia. Buoni due volte.

L’agricoltura sociale nelle politiche pubbliche a cura della Rete Rurale e Ministero http://www.fattoriesociali.com/QuadernoAgricolturaSociale.pdf