L’utilità delle erbe infestanti

LA GESTIONE DELLE ERBE SPONTANEE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA
Per prima cosa conosciamole
L’agronomia tradizionale definisce infestante una qualunque specie erbacea diversa dalla coltura in atto e lotta alle infestanti ogni metodo volto alla eliminazione completa delle infestanti dalla coltura.
E’ evidente che queste definizioni mal si adattano all’agricoltura biologica, che assegna un ruolo importante all’agroecosistema e quindi alla biodiversità. Questo approccio determina la convinzione che la flora spontanea non rappresenti solo una “minaccia” per la coltura in atto ma che abbia anche un preciso ruolo nei rapporti fra le piante e l’ambiente esterno (terreno, altre piante, altri organismi).
Le infestanti non vanno quindi semplicemente distrutte ma studiate e gestite e per fare questo è necessario conoscerle dal punto di vista biologico, fisiologico ed ecologico.
La conoscenza delle malerbe aiuta a capire molte cose del proprio terreno, perchè la flora spontanea è composta da vere e proprie piante indicatrici.
Terreno umido |
Terreno ricco |
Terreno limoso |
Terreno argilloso |
Terreno sabbioso |
Terreno ricco |
Terreno con |
Menta | Scannacavallo | Ranuncolo | Potentilla | Garofano selvatico | Ortica falsa | Acetosella |
Consolida maggiore | Euforbia sottile | Cardo | Ranuncolo strisciante | Lincide | Ortica piccola | Ranuncolo sardo |
Giunco palustre | Geraneo | Migiasole | Altea | Crisantemo | Ortica | Amaranto |
Salcerella | Strega gialla | Miosotide | Fiorcappuccio | Artemisia | Fumaria | Farinaccio |
Potentilla | Adonide | Robbietta dei campi | Occhio del diavolo | Erba argentata | Bunia | Soffione |
Ranuncolo strisciante | Perfoliata | Lupinella | Lingua di bue | Erba francese | Erba calderina | |
Crescione palustre | Cicoria | Pimpinella | Erba porcellina | Luppola | Ortica | |
Equiseto | Salvia selvatica | Lappola | Pelosella | Stellaria | Erba morella | |
Erba mellifera | Robbietta dei campi | Dulcamara |
Terreno acido |
Erofila |
Morso di gallina |
Terreno costipato |
Farfara Gnalafio | Lupinella | Cicoria | Centigrani | Iberella | Cardo | |
Viola del pensiero | Farfara | Camomilla inodore | Erba della febbre | Coda di volpe | ||
Felce | Pimpinella | Stoppione | Sperlonga | Camomilla | ||
Miglio selvatico | Occhio del diavolo | Ciberbita | Piantaggine | |||
Calendula | Farfara | |||||
Salvia selvatica |
La funzione positiva delle erbe infestanti
Le piante spontanee sono in competizione con la coltura per acqua, luce e nutrienti, possono causare inquinamenti del prodotto, possono contribuire a creare e mantenere un microclima umido ideale per lo sviluppo di molti patogeni e sono spesso ospiti intermedi per diversi fitofagi.
D’altro canto però, rappresentano un rifugio per insetti utili, un’“alternativa alimentare” per gli insetti nocivi, contengono i fenomeni erosivi del terreno, ne migliorano la struttura, sottraggono alcuni nutrienti in eccesso dalla lisciviazione e, nel caso delle leguminose, contribuiscono all’arricchimento del suolo con l’azotofissazione.
Non va poi dimenticato che la composizione della flora spontanea può dare utili informazioni sulle caratteristiche fisico chimiche dei suoli, poiché diverse specie sono indicatrici della reazione del suolo, della sua tessitura, della ricchezza in nutrienti o della presenza di suole di lavorazione.
Una corretta gestione della vegetazione spontanea dovrà permettere di ridurre al minimo la sua potenziale dannosità, tentando allo stesso tempo di massimizzare i suoi aspetti positivi.
Questo significa imparare ad accettare la presenza di alcune infestanti nel campo coltivato e a ciò si lega strettamente il concetto di soglia di danno o di intervento ovvero la quantità di piante spontanee al di sotto della quale la coltura non riporta danni e al di sotto della quale non sono necessari interventi di controllo. La definizione della soglia è variabile in funzione delle specie considerate, della coltura e della situazione della singola azienda.
Gli interventi possibili per una corretta gestione delle spontanee sono diversi, ma il concetto fondamentale per un valido controllo è che la coltura deve essere:
• ben insediata
• in grado di competere vigorosamente con la flora spontanea
• capace di coprire rapidamente il terreno
E’ dimostrato infatti che una volta che la coltura ha coperto la fila, sia l’emergenza dei semi che la crescita delle plantule di spontanee è notevolmente ridotta. In conseguenza di ciò le specie che presenteranno maggiori problemi sono quelle che hanno una germinazione lenta. Per queste specie, quando è possibile, è meglio preferire il trapianto alla semina. Oppure sono validi tutti gli accorgimenti agronomici volti ad accelerare la germinazione (bagno dei semi, irrigazioni, copertura con tessuto non tessuto, ecc.) che hanno un effetto positivo sul controllo delle erbe spontanee.