Agricoltura sociale: Inclusione e inserimento di soggetti svantaggiati nelle attività aziendali

  

Agricoltura sociale

Inclusione e inserimento di soggetti svantaggiati nelle attività aziendali

 

Il lavoro in ambito agricolo può essere un ambito privilegiato per l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, pur consentendo all’azienda di mantenere una buona  redditività aziendale.

Il termine “soggetti svantaggiati” trova una definizione all’interno delle principali leggi di riferimento:
–  art. 1)
legge n. 68/99: le persone con minorazioni fisiche, psichiche, sensoriali, e portatori di handicap intellettivo con riduzione oltre 45% capacità lavorativa; invalidi lavoro oltre 33% di riduzione capacità lavorativa; non vedenti, sordomuti; invalidi di guerra e invalidi civili di guerra e per servizio;

–  art. 4) legge n. 381/91: gli invalidi fisici, psichici, sensoriali, ex degenti istituti psichiatrici, quelli in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in difficoltà, condannati ammessi alle misure alternative;

–  art. 14) Decreto Legislativo 276/03: disabili psichico intellettivi, disabili con invalidità fisica e/o sensoriale superiore all’89%, disabili con invalidità fisica e/o sensoriale compresa tra il 67% e l’89%, disabili ultra quarantacinquenni, disabili disoccupati da almeno 24 mesi, disabili ritenuti di difficile inserimento;

–  art.2) Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per i lavoratori delle cooperative sociali: le stesse persone previste all’art. 4 legge n. 381/91 ed in più sono da considerarsi lavoratori svantaggiati i soggetti che presentano “disagio sociale”.

In base alla legge n. 381/91 ogni soggetto svantaggiato ha un ente specifico che ne certifichi lo svantaggio:
–         per il tossicodipendente il servizio per le tossicodipendenze (SerT);
–         per gli alcolisti l’azienda sanitaria locale (ASL);
–         per la malattia mentale il centro psico sociale (CPS);
–         per la disabilità fisica la commissione medica (competenza dell’istituto nazionale previdenza sociale (INPS) e non più ASL);
–         per i minori i servizi sociali dei comuni di residenza;
–         per dipendenza da videogiochi l’ASL;
–         per carcerati i centri di servizio sociale per adulti (CSSA). 

I principali passaggi per l’inserimento di soggetti svantaggiati in una attività agricola possono essere riassunti nei seguenti punti:

–         è necessaria un’attenta valutazione finalizzata a dirigere la persona verso un inserimento lavorativo idoneo, in modo da evitare esperienze frustranti, oppure proporre brevi stage in vari luoghi di lavoro, valutando anche in questo caso la congruenza dell’inserimento, riservandosi in un secondo tempo una valutazione della situazione più idonea;
–         costruire un progetto che contempli tutto il percorso, cercando d’essere coerente, precisando le tappe, il fine e la verifica di ogni passo eseguito;
–         fare un inserimento graduale occupandosi in primo luogo più delle relazioni sia con l’operatore che segue l’inserimento, che con le persone che lavorano all’interno dell’azienda, che con la famiglia;
–         far fare comunque più esperienze, verificando se esistono abilità sociali e relazionali adeguate a quel posto di lavoro, controllando se ci sono incongruenze fra il comportamento richiesto dall’azienda e quello della persona, oltre che le competenze manuali (di solito queste competenze sono molto più facili da apprendere);
–         attuare da parte dell’educatore un piano di decremento del suo intervento, sia di aiuto attivo sul posto di lavoro che di mediazione, ma anche una diminuzione graduale del tempo di presenza;
–         essere d’aiuto e di supporto alla persona disabile nell’intraprendere il viaggio dell’inserimento lavorativo, cercando di costruire anche grazie alla formazione e agli inserimenti lavorativi una identità, un’immagine di sé che implichi anche un ruolo sociale, il raggiungimento di un grado di autonomia e la sua integrazione nel sociale.

I soggetti svantaggiati possono essere coinvolti nelle attività aziendali attraverso due principali forme di contratto: il tirocinio e l’inserimento lavorativo.

 

 

 

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L’agricoltura sociale nelle politiche pubbliche a cura della Rete Rurale e Ministero http://www.fattoriesociali.com/QuadernoAgricolturaSociale.pdf