Le razze caprine 1.

ALLEVAMENTO CAPRINO

Le razze caprine 1.

Le razze maggiormente allevate in Lombardia e in generale sul territorio nazionale sono la Camosciata delle Alpi, la Saanen e la Maltese che per le loro caratteristiche produttive, spiccatamente rivolte alla produzione di latte, rimangono le capre più facilmente reperibili sul mercato. 

Camosciata delle Alpi
Originaria della Svizzera, per le sue ottime capacità di adattarsi ad ogni forma di allevamento, si è diffusa in molti paesi europei, soprattutto in Francia ed Italia. In Italia viene allevata nelle regione dell’arco alpino.
E’ così denominata per la sua somiglianza al camoscio. Ha un mantello marrone con riga molina nera sulla schiena a pelo raso.

La taglia è media/ grande, i becchi possono superare gli 80 cm di altezza al garrese e i 90 chili di peso, le femmine i 70 cm al garrese e i 60 chili di peso.

E’ un’ottima produttrice di latte, infatti ogni singolo soggetto è capace di produrre 6/10 ql. di latte per lattazione (300 gg. circa), oltre ovviamente ad uno/due capretti all’anno. Spesso però, nelle capre pluripare, possiamo assistere anche a parti gemellari o trigemini. Il suo latte, particolarmente saporito e dal ridotto contenuto di grassi (3,15%) ha caratteristiche che ben si prestano per la trasformazione, infatti ha ottime rese alla caseificazione.

E’ un animale docile e curioso al tempo stesso, adatto ad essere allevato sia in stalla che all’aperto, anche se predilige questa seconda soluzione. Ama superfici di pascolo boschive anche se ben si adatta al pascolo anche in prati polifiti. Può essere consigliata a chi ha un’azienda collinare o di montagna e decide di trasformare il latte prodotto in azienda.

 

Saanen
Originaria della Svizzera, si è diffusa in tutto il mondo per le sue ottime capacità produttive: una femmina pluripara può produrre più di 10 ql. di latte per lattazione, con meno rese alla caseificazione rispetto a quello della Camosciata delle alpi, ma in ogni caso adatto per ottenere ottimi formaggi.

Ha un mantello bianco a pelo raso e l’aspetto slanciato. E’ di taglia grande, i becchi possono arrivare a quasi 90 cm al garrese e le femmine a 80 cm, con dei pesi rispettivamente di 90 e 70 chili.

Viene scelta soprattutto da chi vuole allevare con metodo intensivo e ha scarse superfici di pascolo a disposizione.
L’animale ama lo stesso avere la possibilità di accedere a spazi esterni per muoversi e alimentarsi all’aria aperta.
Questo animale può essere consigliato soprattutto alle aziende di pianura che non hanno vaste superfici di pascolo e che hanno intenzione di trasformare il latte prodotto nel caseificio aziendale.

Maltese
Originaria dell’Asia minore, si è diffusa nel bacino mediterraneo medio orientale, dall’isola di Malta.
Viene allevata e selezionata in Italia soprattutto in Sicilia e nelle aree centro meridionali per la sua capacità di adattarsi anche a climi particolarmente caldi.
Ha un mantello con pelo medio-lungo di color bianco giallastro, con pezzature nere su testa e collo.
I maschi possono arrivare a un’altezza di 90 cm ed avere un peso di 70 kg, le femmine possono raggiungere i 70 cm con un peso di 50 kg.
E’ una razza docile e rustica tanto da adattarsi a qualsiasi forma di allevamento, sia brado, semi-brado o anche intensivo. Ha spiccate caratteristiche di capra lattifera tanto che la produzione può arrivare nelle pluripare a 5 ql. di latte per lattazione. Per le sue ottime caratteristiche (elevato contenuto di lipidi), il latte ben si presta alla caseificazione per la produzione di formaggi freschi o stagionati.
Questa razza è adatta per quelle aziende del centro-sud Italia che intendono valorizzare il latte prodotto con la trasformazione aziendale.

Accanto a queste razze più diffuse, ve ne sono molte altre (Alpina comune, capra di Roccaverano, Nera di Verzasca, Frisa della Valtellina, capra Orobica o della Valgerola, Bionda dell’Adamello, Cilentana grigia, fulva o nera, capra Jonica ecc…).  Vai alla pagina a loro dedicata.

a cura di Marcello Volanti, veterinario esperto in zootecnia biologica